Ci sono tanti buoni motivi per programmare un viaggio in Azerbaijan…
1) Formidabile varietà in confini ristretti
Solenni cime caucasiche, verdi altipiani, spiagge del Mar Caspio, praterie tra i boschi e aspri calanchi desertici: tanta è la varietà dei paesaggi in confini limitati. Qualche esempio sono il villaggio di montagna di Lahic, le Montagne Bastoncini di Zucchero (soprannominate così per le strisce bianche e rosa che sormontano i fossili di forma conica), Babadag, la montagna sacra dell’Azerbaijan, dalla cui cima a 3629 metri si gode un panorama a 360°.
2) La capitale dal centro storico Unesco…
Cinta da mura, la “Città Vecchia” ha viali alberati e tranquille vie minori, minareti in pietra e piccole moschee che datano secoli, caravanserragli trasformati in ristoranti di charme. Qui svetta la Torre della Vergine, alta 29 metri, da vedere così come il Palazzo degli Shirvanshah, dove nel Medioevo viveva la dinastia regnante. Perfettamente restaurato, anche negli interni, è molto interessante: il complesso racchiude il palazzo di 50 stanze, il mausoleo, la moschea, la cisterna e le terme.
3) … e la capitale totalmente avveniristica
Poche città al mondo stanno cambiando velocemente come Baku, dove sfavillano grattacieli in vetro, boutique esclusive e potenti Suv. Merito dell’economia legata al petrolio, presente in abbondanza sin dal 1872, e del gas. In Piazza delle Fontane ce n’è una sormontata da sfere argentate; da lì s’imbocca il Bulvar, lungomare con edifici modernissimi, affollato da famiglie, coppie di innamorati e musicisti. Vale la pena spingersi fuori dal centro per scoprire il MIM, museo di arte moderna progettato da Jean Nouvel, e avere una panoramica dell’arte azera contemporanea.
4) Qobustan, petroglifi e vulcani di fango
60 km a sud di Baku, s’incontra la Riserva dei Petroglifi di Qobustan, tutelata da Unesco. Grotte dell’Età della Pietra conservano 6000 incisioni i cui soggetti sono il bestiame, gli animali selvatici, gli sciamani che erano riferimento per le comunità. A 10 km di distanza, sorgono i vulcani di fango, fenomeno naturale alquanto insolito.
5) Şəki
Adagiata fra verdi colline, è forse la città più bella del Paese. Nel Settecento sede di un khanato indipendente, nell’Ottocento prosperò come centro di produzione di seta e come snodo delle vie carovaniere. Un tempo chiamata Nukkha, consente di visitare, dentro le mura, Xan Sarayi (più noto come Palazzo Sheki Khan), residenza estiva dalla sontuosa architettura. Esternamente le decorazioni riprendono motivi geometrici e floreali; internamente, colorate vetrate istoriate, legno intarsiato e affreschi. Nei dintorni di Şəki potete spingervi a Kiş, e scoprire la misteriosa Albania caucasica, la nazione cristiana che anticamente occupava buona parte dell’Azerbaijan settentrionale. Pura cultura nel museo ricavato nella ex chiesa albanese, dalla torre rotonda; il sito è ancora precedente, e grazie a una pavimentazione in vetro si possono vedere gli scavi delle tombe risalenti all’Età del Bronzo.