Ci sono tanti buoni motivi per programmare un viaggio in Turkmenistan…

 

Monument Neutrality Arch. Ashkhabad. Turkmenistan.

Quattro quinti del Paese se li prende Karakum, deserto di sabbie nere che contribuisce a rendere questo Paese uno dei più inesplorati. E misteriosi, come dimostrano le congetture e le leggende che aleggiano attorno a Merv, all’epoca città carovaniera lungo la Via della Seta. Conosciuta come Margiana ai tempi di Alessandro Magno, visse il massimo splendore con i Turchi selgiuchidi, venne rasa al suolo dai Mongoli, ricostruita dai Persiani e poi oasi per le tribù Turkmene. Non potete non visitare l’area archeologica, dove una buona guida vi svelerà i secoli della sua storia. Assolutamente viva è invece Ashgabat, la capitale che è stata ricostruita, con cura e precisione, dopo il terremoto del 1948, di cui è mirabile esempio Palazzo Turkmenbashi, in marmo bianco e specchi dorati. Potete decidere se curiosare nel museo dei tappeti ma non mancate di visitare Tolkuchka, sconfinato mercato dove vendono dai cammelli ai gioielli d’argento, dai pistacchi ai ricambi d’auto, e naturalmente, i famosi tappeti rossi.
A soli 10 chilometri dalla capitale, mettete in conto una tappa a Turkmenbashi; il Turkmenistan è la patria dei più abili cavallerizzi e in questo allevamento nazionale ammirerete i purosangue agili e regali della razza Akhal-Teke. E anche se non sarete abbastanza abili da arrivarci a cavallo, faremo in modo di portarvi nel Canyon Yangikala, la cui traduzione è Fortezza Fiammeggiante: milioni di anni fa la regione era ricoperta dal mare, ma nel corso dei millenni il lento lavorio dei venti e delle piogge ha plasmato le formazioni rocciose in spettacolari architetture multiformi e multicolori.

…pronti per partire?

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